TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 18 marzo 2016

Il Partito della Nazione Occitana e la crisi agricola



Una grave crisi colpisce l'agricoltura francese con particolare riguardo alle regioni occitane. La lotta per la difesa delle condizioni di vita e di lavoro degli agricoltori e degli allevatori è parte integrante della battaglia di prospettiva per una Occitania libera, prospera e democratica. 

Il Partito della Nazione Occitana e la crisi agricola

Una grave crisi agricola colpisce gli allevatori di suini e di bovini nello Stato francese; allo stesso tempo, gli allevatori indipendenti di polli, numerosi in Occitania, sono vittime di misure prese contro l'influenza aviaria.

Il Partito della Nazione Occitana denuncia i responsabili di queste crisi: La Commissione Europea, i governi francesi che si sono succeduti nel tempo e la FNSEA (Federazione Nazionale dei Sindacati degli Agricoltori). Le loro scelte favoriscono i grandi produttori di cereali del bacino parigino, i grandi gruppi dell'agro-alimentare e della distribuzione, al prezzo della desertificazione delle nostre campagne.

Queste scelte sono:

· l’incessante accrescimento delle dimensioni delle imprese allo scopo di realizzare ipotetiche economie di scala;
· una agricoltura «produttivistica», che trasforma gli agricoltori in «salariati» dell'industria agro-alimentare;
· la monocultura e il mono-allevamento «intensivo», perfino «fuori suolo», con conseguenze sanitarie e ambientali disastrose;
· le produzioni a basso costo per l'esportazione mentre una agricoltura di qualità e a Km. Zero sarebbe vantaggiosa per gli agricoltori e i consumatori, specialmente per quelli occitani;
· l'abbandono dell'agricoltura là dove questo schema intensivo e produttivistico non può essere applicato, specialmente in montagna.

Il Partito della Nazione Occitana chiede che, invece di pretendere di fare concorrenza ai paesi a basso costo, i poteri pubblici favoriscano le produzioni di qualità e a km. zero. Si deve soprattutto mettere in opera o incoraggiare:

· una armonizzazione sociale e fiscale nell'ambito dell'Unione Europea, necessaria per una concorrenza «non falsata»;
· l'agricoltura biologica e l'agricoltura «ragionata»;
· le colture che necessitano di meno acqua, come il sorgo al posto del mais:
· l'allevamento di razze autoctone, più adatte al loro ambiente;
· la produzione di latte di qualità e la sua lavorazione direttamente da parte degli allevatori;
· l’allevamento ovino e caprino là dove esso è tradizionale.

Gli allevatori indipendenti di volatili che praticano un allevamento di qualità non devono essere più le vittime del «vuoto sanitario» decretato dal governo e di cui non soffrono per nulla i grandi gruppi dell'agro-alimentare.

Il Partito della Nazione Occitana rivendica poteri rafforzati per le regioni occitane, soprattutto per la loro agricoltura, al fine di poter agire nell'interesse degli agricoltori occitani, interessi che differiscono da quelli del nord della Francia.

7 Marzo 2016