TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 9 novembre 2015

Valentino Rossi eroe di un popolo di cialtroni


Giorgio Amico

Valentino Rossi eroe di un popolo di cialtroni

Nauseante la lettura dei quotidiani di oggi, tutti a denunciare in prima pagina il “furto” del mondiale subito da Valentino Rossi, punito (ricordiamolo) per aver causato volontariamente la caduta di un compagno di gara.

Ma non è tanto l'aspetto sportivo, se sport si può definire il circo affaristico del motociclismo, che ci interessa, quanto l'ondata di nazionalismo becero scatenata da giornali e televisioni che hanno per giorni battuto la grancassa sul complotto spagnolo per derubare del titolo il “dottore”, diventato eroe nazionale.

E questo sconcerta un po' in un paese abituato a gridare in continuazione contro il malcostume della politica e l'inefficienza dello Stato

Cosa c'entra questo con Valentino Rossi? C'entra e come, perchè l'eroico motociclista è parte integrante di questo sistema, se non addirittura il simbolo.

Leggendo gli stessi giornali, che oggi lo beatificano, nel 2007 si apprende che solo per gli anni 2000-2004 Valentino Rossi avrebbe evaso il fisco per 25 milioni di euro dovuti per un imponibile non dichiarato di 60 milioni.

Quante scuole, asili nido, ospedali si sarebbero potuti costruire soltanto con le tasse non pagate del “dottore”?

Fondi sottratti allo Stato e dunque ai cittadini. In sostanza, un furto in paesi più civili punito con il carcere. Ma in Italia non ci si fa caso e Valentino Rossi diventa dottore honoris causa e un mito per milioni di persone, in molti casi gli stessi che poi al bar e sul bus sentiamo accanirsi contro lo stato che taglia la spesa sociale o le pensioni.

Milioni di persone che votano, magari anche per Grillo pensando di fare pulizia, o che si astengono schifati dalla politica.

Come l'impiegato assenteista di Sanremo che su internet denunciava l'inefficienza e la corruzione dello stato e poi non andava a lavorare.

Un popolo di cialtroni, insomma, che si merita i governanti che ha e che, ne siamo sicuri, se si trovasse il Valentino nazionale in lista lo manderebbe diritto in parlamento con una valanga di voti.