TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 23 novembre 2015

Teatro dei Cattivi Maestri. Tacco 15



Teatro dei Cattivi Maestri

Venerdì 27 novembre, 21.00
Sabato 28 novembre, 20.30

Officine Solimano
Piazza Pippo Rebagliati, Savona

Tacco 15

Con Bebo Storti e Francesca Giacardi. Testo e regia di Bebo Storti. Compagnia Cattivi Maestri.
Secondo appuntamento con il work in progress legato al progetto di Bebo Storti “Tacco 15”.

La protagonista è Gianna. Gianna è brillante, simpatica, divertente, affascinante eppure... ci inquieta. Il suo sorriso nasconde qualcosa, il suo sguardo ci spaventa. Il suo passato ci viene svelato, poco a poco, attraverso un ritmo frenetico, canzoni anni sessanta e parole, fitte e taglienti come lame. Ah dimenticavo... Gianna è una serial killer. C'è un uomo in scena con lei. E' un professore? Uno psicologo? Il suo amante? Suo padre? La figura resta avvolta nel mistero fino alla fine.
“Tacco 15” non è un giallo, non è un horror, non è uno spettacolo sulle donne... è tutto questo messo insieme.




Il progetto nasce due anni fa e prende spunto da alcune testimonianze da me raccolte, anni prima, in un documentario sulle carceri della Lombardia, quasi 40 ore di registrazione nelle 13 case di pena (così le chiamo io) insieme al mio collaboratore, ero allora consigliere regionale, Andrea Labanca. Molte testimonianze toccanti, alcune tremende. Quelle femminili in genere. Poi un'amica, in un'altra occasione, un'amica di cui non farò, per discrezione, il nome, davanti ad un paio di spritz mi racconta di donne in carcere e di storie orribili. E sconcertanti. Da li prende corpo il testo, e dalle molte letture e dalle leggi canaglia vigenti in Italia fino a pochi decenni fa, e dalla voglia di immaginare una di queste anime perdute, che si ritrova, magari in un mondo ancor più orribile. Ma ritrova se stessa. Quella se stessa, figlia dei maltrattamenti, della prostituzione coatta, dell'essere stata giovane, troppo giovane ed inerme. Il testo narra di una serial killer. Che trova vendetta e pace, solo nella morte e nel sangue di uomini, colpevoli di ricordarle il padre...anche una figura maschile stereotipata. Grande il suo odio anche per le donne, che considera deboli ed inette. Il testo si sviluppa intorno a questa figura di femmina fatale, per i maschi per le femmine, per se stessa. Canta racconta irride, come una comedians donna bersaglia la società sotto un cono di luce, si veste si spoglia, piange urla maledice prega e...uccide...

È grand guignol. È splatter. È quel che la vita riserva alle anime perdute.

Lo spettacolo è inserito tra le manifestazioni organizzate dal Comune di Savona nella settimana della violenza contro la donna.



Biglietto € 12 intero - € 10 ridotto, tessera Arci obbligatoria. Durata 1h e 30.