TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 26 settembre 2014

Dal piombo allo stagno. A proposito dell'ultimo libro di Roberto Massari



In un film che amiamo Yves Montand, vecchio e disincantato militante comunista, ricorda a dei giovani travestiti da guardie rosse (siamo nel 1966), che la pazienza e l'ironia sono le armi del rivoluzionario. E' il senso profondo dell'ultimo libro di Roberto Massari.

Giorgio Amico

Dal piombo allo stagno. A proposito dell'ultimo libro di Roberto Massari

E' da poco in libreria “Dal piombo allo stagno” di Roberto Massari, ultimo di cinque volumi che documentano quello che l'autore definisce una lunga traversata fra resistenza etica e impegno culturale e politico.*

Una testimonianza di primo mano su cinquant'anni di riflessione critica e intervento militante di una delle poche figure cardine del 1968 (Massari fu centrale nell'esperienza romana tanto da dover forzatamente espatriare e vivere sei mesi a Cuba come ospite di quel governo allora rivoluzionario) non rifluita nel privato o peggio ancora “accomodatasi” all'interno del sistema. Quei “Forchettoncini rossi”, come li chiama lui, che della militanza giovanile hanno fatto fonte di guadagno e di carriera all'interno delle istituzioni e della società.

Il libro, che tratta di un trentennio (1980-2011) di eventi italiani e internazionali, documentando puntigliosamente attraverso articoli, interventi, saggi una lunga e coerente battaglia politica, però va oltre il mero dato personale e generazionale, per diventare un'indispensabile guida alla comprensione di un presente che altrimenti rischia di apparire solo come una gigantesca massa di rovine. A partire dalla crisi profonda della sinistra rivoluzionaria (praticamente scomparsa dalla scena politica) e dal fallimento dei movimenti che per un certo periodo hanno preteso di sostituirla (pensiamo alla mobilitazione anti G8 del 2001 e alla teorizzazione bertinottiana del “movimento dei movimenti”) nella sua funzione antisistema.

Un libro che aiuta a orientarsi in una realtà divenuta “liquida”, tanto per usare un termine oggi di moda, e che vuole essere prima di tutto stimolo ad una rilettura critica di un intero periodo storico, rifiutando ( e qui Massari è profondamente debitore all'esperienza di Guy Debord e dell'Internazionale Situazionista) ogni forma di nostalgia per ciò che è stato, o peggio ancora di rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere.

Niente reducismo, dunque, né contributo alla costruzione (in positivo o in negativo poco importa) del mito di un periodo, quello della radicalizzazione degli anni Sessanta, in cui tutto sarebbe stato possibile e a portata di mano. Ma una lucida e coerente riflessione che proprio dalla decostruzione del mito di un'epoca insurrezionale in realtà mai esistita parte per puntare “alla ripresa di speranza in un progetto collettivo, per una ricerca di valori comuni, alternativi alle logiche mercantili e spettacolari del sistema”.

Perché, come scrisse Teocrito, in un'epoca di grandi mutamenti e dunque di profondo sconcerto, “i vivi hanno speranza, senza speranza sono i morti”.

E qui si aprirebbe un lungo discorso sulla lezione di Ernst Bloch, che del principio speranza fece il centro del suo pensiero, ma di questo parleremo semmai in altra occasione.



Roberto Massari
Dal piombo allo stagno
Massari editore, 2014
20 euro

* Il libro può anche essere richiesto direttamente all'editore. Per informazioni: erre.emme@enjoy.it