TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 28 settembre 2014

A proposito del Non-convegno situazionista di Sesta Godano



A proposito del Non-convegno situazionista di Sesta Godano

Punto della situazione n. 1



In occasione dei 20 anni dalla morte di Guy Debord, venerdì 19 settembre si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Sesta Godano (SP) un incontro situazionista.

Con la presidenza di Roberta Biasotti e la presenza dell’Assessore alla cultura Davide Calabria, sono intervenuti studiosi e attivisti delle avanguardie di varia provenienza che hanno discusso sulle teorie e pratiche situazioniste: Giorgio Amico, Pino Bertelli, Roberto Massari, Sandro Ricaldone, Antonio Saccoccio, Alessandro Scuro. All’ultimo momento non sono potuti intervenire Michele Nobile (che ha inviato un testo che in parte è stato letto) e Donatella Alfonso.

L’incontro, lungi dall’essere un’erudita dissertazione, si è presto trasformato in un vivace dibattito sull’attualità delle teorie debordiane. Bertelli, Saccoccio e Massari, in particolare, hanno sottolineato la necessità di continuare a sviluppare alcune intuizioni di Debord e di altri situazionisti. La spettacolarizzazione del reale e lo «slittamento generalizzato dell’avere nell’apparire» (Tesi 17 de La società dello spettacolo) sono oggi dati di fatto.

Massari, confermando alcune ipotesi di Nobile, ha svolto il proprio intervento su un terreno socio-politico (merce, alienazione, capitale, lavoro). Saccoccio ha insistito sul superamento dell’arte, segnalando che retrocedere su questo punto significherebbe tradire tutta la teoria situazionista. Bertelli ha proiettato il film di Debord La société du spectacle, analizzando le tecniche di détournement impiegate.

Amico ha messo in evidenza l’importanza cruciale della figura di Asger Jorn. Ricaldone ha mostrato come la genesi di alcune teorie situazioniste sia da rintracciarsi nei movimenti d’avanguardia precedenti, soprattutto nel Lettrismo. Ed è proprio sulle figure di Isou e Pomerand che si è soffermato Scuro, avviando così la presentazione del suo libro – Il lettrismo - pubblicato dalle edizioni Massari, poi proseguita con una lettura interpretata in sala.

Alcune Tesi de La società dello spettacolo sono state riproposte per la loro attualità: «Tutta la vita delle società in cui regnano le moderne condizioni di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli…» (Tesi 1); «Lo spettacolo in generale, come inversione concreta della vita, è il movimento autonomo del non-vivente» (T. 2); «Lo spettacolo è il cattivo sogno della so- cietà moderna incatenata, che non esprime in definitiva se non il suo desiderio di dormire» (T. 21).

Saccoccio e Bertelli hanno affermato che forse oggi può servire più la visione di Raoul Vaneigem e del suo Trattato di saper vivere ad uso delle nuove generazioni che quella di Debord. Tra gli intervenuti del non-pubblico presente in sala, va segnalato Stefano Balice che ha sottolineato l’importanza delle teorie e pratiche elaborate da Pinot-Gallizio.

Dibattito acceso, come prevedibile, sulla diffusione delle tecnologie digitali e della rete globale, tra posizioni critiche/negative (Massari e altri) e positive/possibiliste (Bertelli, Balice, Saccoccio). L’argomento non è affatto secondario per lo sviluppo di una critica radicale contemporanea e sarà certamente ripreso nei prossimi incontri.

Menzione speciale va fatta per il tour ciclo-situazionistico di Antonio Marchi che, partito da Trento in bici, ha fatto le seguenti tappe «storiche»: Alba, Cosio, Albisola, Sesta e ritorno a Trento.

Prima di passare a una simpatica cena sociale, Massari ha abbozzato delle «conclusioni» del convegno (in realtà un non-convegno – come preannunciato e in accordo allo spirito situazionista), frutto di due giorni di continue discussioni e inaspettate derive sul territorio spezzino dell’alta Val di Vara. È stato dato appuntamento per il prossimo incontro che, d’accordo con Roberto Peccolo – gallerista-editore di Livorno che ha contribuito, con mostre e convegni, a documentare le vicende del Lettrismo e dell'Internazionale situazionista - si svolgerà a maggio prossimo nella sua galleria. 

Il nuovo evento verrà costituito come Punto della Situazione n. 2. [Si può considerare «Punto della Situazione n. 0» la commemorazione del 50° della fondazione dell’Internazionale situazionista, svoltosi a Cosio d’Arroscia il 14/7/07, su iniziativa del Comune di Cosio e alla presenza, tra gli altri, di Simondo, Amico, Massari, Ricaldone.] 

Il Non-convegno è stato organizzato dal Movimento guevarista por la revolución, Massari Editore, Tracce, Utopia Rossa, Vento Largo, con il patrocinio del Comune di Sesta Godano.   (a.s.)

www.utopiarossa.blogspot.com