TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 6 agosto 2014

Cercando Conrad. Storie e navi (genovesi) di uno scrittore marinaio



C'è tanta Liguria ( Savona compresa) nell'apprendistato marinaro di Joseph Conrad. Una bella mostra al Museo del Mare di Genova racconta la storia di un giovane capitano in cerca di imbarco e di un romanzo mai finito.


Wanda Valli

Conrad, il mare e Genova tra gli ultimi grandi velieri

Genova, la città antica che va dalla Nunziata al molo vecchio, l'aveva colpito, gli aveva suscitato emozioni. Aveva indotto lui, Joseph Conrad uno dei più complessi scrittori del Novecento, a buttar giù una serie di appunti per quello che avrebbe dovuto essere Suspense, romanzo. Restò opera incompiuta, pubblicata postuma (il Canneto editore). Adesso a Conrad, scrittore e marinaio, dedica una mostra (17 maggio-12 ottobre) il MuMa, il Museo del mare, che dà il via così ai festeggiamenti per i suoi primi dieci anni.

Si chiama Cercando Conrad. Storie e navi di uno scrittore marinaio, e prova a unire le riflessioni di Conrad scrittore, con la sua lunga vita di bordo. Si può quasi toccarlo con mano al museo, quest'insieme di vita e letteratura, seguendo il "book carpet" segnato da frasi, copertine, pagine dei libri dello scrittore, guidati da 10 totem che raccontano la sua evoluzione. Mentre chi vuole gustare qualche brano, può farlo nella sala di lettura vicina al brigantino genovese dove Conrad è diventato capitano, o aprendo i bauli con le edizioni più significative della sua opera conservati dalle biblioteche Berio e De Amicis.

Joseph Conrad è, certo, scrittore di mare, perché in mare vive e perché il mare è per lui, fin da adolescente, il rifugio per una vita tormentata, segnata dalla perdita dei genitori. Ma, come scrittore Joseph Conrad è molto altro e molto di più. Lo spiega bene uno dei curatori della mostra, Giancarlo Costa, in un breve saggio sui novant'anni dalla morte di Conrad, sepolto nel cimitero di Canterbury, in Inghilterra dove, alla fine, riuscì a trovare il posto dove vivere. Se non in pace, almeno in quiete. La mostra, specifica il secondo curatore Massimo Rizzardini, farà tappa a Milano all'Acquario prima di trasferirsi, nel 2015 al museo della Marineria di Cesenatico.

Maria Paola Profumo, presidente del Muma, conferma la scelta di Conrad per festeggiare i dieci anni di un museo «che continua a essere in crescita». Il Galata è diventato il numero uno tra i musei marittimi italiani, mentre, spiega la presidente, «all'estero si è affermato come il più grande del Mediterraneo ». E sarà aperto sabato, nella Notte dei Musei, fino a mezzanotte.



Pierangelo Campodonico, coordinatore della mostra, racconta il Conrad che si potrà scoprire al Muma. Racconta la storia di un ragazzo di famiglia polacca benestante, nato in Ucraina, con un padre che osteggia gli zar e viene deportato con la moglie in Siberia, dove muore. Joseph Conrad trova nel mare la sua via di fuga. Approda a Marsiglia, giovanissimo, e poi conosce Genova, più volte. Cento anni fa,nel1914, scrive gli appunti per Suspense e decide di arruolarsi nella marina inglese.

A Genova vuole trovare un imbarco, sa che molti armatori liguri comprano dai colleghi inglesi brigantini usati. Uno è il "Narcissus", darà il nome a Il negro del Narcissus pubblicato nel 1897. È su quei velieri, in mezzo a marinai poveri, rozzi che non hanno potuto studiare che Conrad trova ispirazione. Da uomo, marinaio, scrittore che scelse di raccontare la vita dura di chi andava per mare a vela. Senza far sconti al realismo né a se stesso.


La repubblica – 16 maggio 2014