TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 31 ottobre 2012

Francia: Decentralizzazione, una riforma molto poco radicale




Anche in Francia si parla di decentramento amministrativo. Pubblichiamo la presa di posizione del Partito della Nazione Occitana sulle proposte di legge avanzate dal presidente socialista François Hollande. Ricordiamo che a differenza dell'Italia la Francia non ha finora riconosciuta alcuna forma di autonomia alle minoranze linguistico-nazionali (occitani, corsi, bretoni, baschi). 

Decentralizzazione : una riforma molto poco radicale

François Hollande è in procinto di avanzare proposte in merito alla riforma della decentralizzazione oggetto di un progetto di legge che sarà presentato in Senato agli inizi del prossimo anno.

Le regioni avranno competenza su occupazione, formazione, sostegno alle piccole e medie imprese e gestione dei fondi strutturali europei, ma la politica sociale resterà prerogativa dei dipartimenti, struttura amministrativa inutile che il Partito della Nazione Occitana da molto tempo propone di sopprimere. La transizione energetica sarà divisa tra lo Stato e i consorzi dei comuni nell'assenza ingiustificata delle regioni.

Il riconoscimento alle collettività territoriali di un potere ancora limitato di adattamento della legislazione rappresenta un'evoluzione positiva, ma sarebbe molto meglio se esse avessero un reale potere legislativo, cioè il potere di proporre e votare leggi.

Per quanto riguarda la riforma fiscale, è si prevista una parziale autonomia per queste collettività, ma senza peraltro intaccare il controllo dello Stato centrale. Il Partito della Nazione Occitana sostiene da parte sua che le regioni prelevino le imposte in loco come accade nei Paesi Baschi autonomi dello Stato spagnolo per poi versarne una parte, definita da una apposita negoziazione, allo Stato centrale.

Il Partito della Nazione Occitana lamenta inoltre che il capo dello Stato non abbia toccato la questione della democrazia linguistica in Francia che è legata alla decentralizzazione. Non è sufficiente che la Francia ratifichi la Carta europea delle lingue regionali e minoritarie. Le regioni la cui lingua è differente dal francese debbono avere maggiori competenze in materia di lingua, di cultura (pubblicazioni, spettacolo, mezzi di comunicazione) e di educazione. Esse non potranno fare delle politiche coraggiose per la promozione delle loro lingue se non nella misura in cui esse influiranno sui contenuti dell'insegnamento e introdurranno il bilinguismo generalizzato, come in Corsica, nonché l'insegnamento in lingua regionale.

Ciò deve essere fatto attraverso una stretta cooperazione fra regioni parlanti una stessa lingua, considerato che tale cooperazione non si limiterebbe certo alle sole questioni linguistiche e culturali, ma potrebbe sboccare su un raggruppamento di regioni, senza escludere la ridefinizione territoriale di certe regioni per creare ad esempio una regione catalana in Roussillon, una regione basca nei Pirenei atlantici e delle istituzioni transfrontaliere la dove esse sono giustificate dalla prossimità linguistica e culturale.

Senza voler fare processi alle intenzioni, fintanto che una legge non sarà votata, è chiaro per il Partito della Nazione Occitana che le proposte di François Hollande non rimettono per nulla in causa il modello giacobino francese, così lontano dalle autonomie e dal federalismo di alcuni dei nostri vicini europei.
Saremo vigilanti quando il progetto di legge sarà esaminato dal senato.

24 ottobre 2012

Partito della Nazione Occitana