TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 2 giugno 2011

Anch'io sono l'Italia



Guido Seborga

Anch'io sono l'Italia


Se una tomba bianca appare tra cipressi
Anch'io anch'io sono l'Italia
Sono il compagno più libero
Sono il compagno più prodigo
Sono l'uomo che non si punisce
E non si sconfigge perchè non sono solo
Ma sono la materia che vibra e vive
Sono la materia
Sono il canto lieto della sera
Sono il canto roseo dell'alba
Sono il canto rosso di sole del giorno
Sono la pietra
Sono la spiaggia
Sono la marea
Sono l'uomo che passa senza lavoro
E per amore ha lo sguardo chiaro
Appaiono le statue tra il giallo della terra romana
Appaiono le femmine brune a spasso sul Corso
Ma se una tomba appare tra i cipressi
Anch'io anch'io sono l'Italia
Coi miei calzoni sbrindellati
E la camicia mai troppo ben lavata
Anch'io sono l'Italia
Sono l'Italia giovane
Sono l'Italia povera
Sono l'Italia che sbaglia
Sono l'Italia che vive
Sono l'Italia che muore
Nei suoi supplizi pieni di ricordi
Mondo romano mondo cattolico
Anch'io anch'io sono l'Italia
Perchè sono la materia ardente che risplende
Il fuoco che brucia
Il cielo che illumina
Sono l'Italia che s'agita
E forse neppure la flotta americana
Riuscirà a fermarla...
Sono l'Italia che vuole giustizia e libertà

(Da L'Avanti!)